La coibentazione termica, e in alcuni casi acustica, degli edifici sta diventando un tema sempre più in voga in relazione sia a nuove costruzioni, in cui sono richiesti parametri di isolamento particolarmente restrittivi, come nel caso di Edifici Passivi ed Edifici a Energia Quasi Zero, sia ad interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti.
L'isolamento termico è il primo e fondamentale passo per contenere i consumi energetici, limitandoli solo a quelli strettamente e realmente necessari per un comfort termico adeguato nelle abitazioni.
Le pareti esterne ed il tetto sono una delle principali vie d’uscita del calore. L’isolamento dei muri può essere realizzato dall’interno, dall’esterno o nell’intercapedine. Tutti e tre i sistemi presentano dei vantaggi (la riduzione delle dispersioni in primo luogo), che alcune criticità: la scelta dell’intervento da adottare dipenderà dallo stato di degrado dell’edificio, dai vincoli presenti e dalla somma di denaro disponibile per la sua realizzazione:
- Isolamento dall’esterno. È senza dubbio la soluzione più efficace per isolare bene un edificio. In particolare è molto conveniente quando è comunque previsto un rifacimento della facciata. Per questo particolare tipo di intervento si consiglia di affidarsi ad un’impresa esperta.
- Isolamento dall’interno. È un metodo non eccessivamente costoso che può essere realizzato anche “da soli”. Provoca, però, una leggera diminuzione dello spazio abitabile e può necessitare della rimozione dei radiatori, delle prese e degli interruttori elettrici. Inoltre occorre valutare il corretto materiale da posare, per evitare dei potenziali inconvenienti.
- Isolamento nell’intercapedine. Quando la parete contiene un’intercapedine è possibile riempirla con degli opportuni materiali isolanti. La spesa è modesta e l’intervento è conveniente.
Tra tutte le superfici esterne di un edificio, spesso il tetto è l’elemento che disperde più calore. Isolarlo non è difficile e nella maggior parte dei casi, relativamente poco costoso. La convenienza dell’intervento aumenta quando comunque si deve intervenire sulla copertura perché è degradata (ad esempio nel momento in cui deve essere rifatta l’impermeabilizzazione).
Se la copertura non è mai stata isolata è consigliabile intervenire immediatamente.
Se la copertura è stata isolata da più di 10 anni è consigliabile verificare lo stato dell’isolante, che deve essere perfettamente asciutto, non lacerato, coprire tutta la superficie del tetto ed aver conservato il suo spessore iniziale. Nel caso contrario è meglio provvedere ad un nuovo isolamento.
Anche le finestre rappresentano una quota importante di dispersione energetica (oltre che di comfort acustico).
Contro questo possibile spreco si può ricorrere all’utilizzo dei doppi vetri, nel caso si voglia mantenere gli infissi esistenti, e di finestre in grado isolare maggiormente rispetto all’esterno (sia per una maggiore resistenza termica, che grazie a migliori guarnizioni od altri dispositivi che riducono le infiltrazioni d’aria fredda): garantiranno un minore spreco dell’energia prodotta dal nostro impianto di riscaldamento e contribuiranno a raggiungere più in fretta la temperatura desiderata;
Durante il giorno evitare di lasciare finestre e porte aperte, in caso di necessità preferire le ore più calde del giorno. Durante la notte ricordarsi di abbassare del tutto le tapparelle o serrande per creare una barriera ottimale contro il freddo esterno.
Per conseguire un effettivo risparmio energetico, ad ogni intervento di isolamento deve corrispondere una nuova regolazione dell’impianto di riscaldamento (ad esempio installando valvole termostatiche sui radiatori o termostati con valvole di zona). Viceversa si rischia di surriscaldare l’edificio, perdendo i risparmi energetici ed economici apportati dall’intervento.