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PROGETTI REC4EU - INVECE Regional Energy Stakeholder meeting, Firenze 30 Settembre 2024

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PROGETTI REC4EU – INVECE

 STAKEHOLDER MEETING  REGIONALE
REC4EU - N. 4
INVECE – N. 2
Firenze, 30 Settembre 2024 - ore 10:00 – 13:30
Sede: c/o Via di Novoli, 27 Firenze - Pal. A piano 2 Auditorium

 

In data 30/09/2024 si è tenuto presso la sede della Regione Toscana a Novoli, l’incontro semestrale fra gli stakeholder locali dei progetti europei REC4EU e INVECE, ovvero tra tutti quei soggetti (associazioni, enti, università etc.) che potenzialmente possono essere interessati allo sviluppo delle CER. All’evento, organizzato da Regione Toscana ed ARRR, hanno partecipato circa 35 soggetti (tra presenti e collegati da remoto) chiamati a dare il loro contributo per un miglioramento della governance locale nel campo delle CER e per condividere insieme criticità o punti di forza.

Simone Tartaro (ARRR), moderatore del meeting, sottolinea l’importanza di trovarsi intorno a questo tavolo in tanti soggetti a dimostrazione che l’interesse sulle CER è costantemente in crescita e che i progetti europei danno l’opportunità di scambiare iniziative, buone pratiche, informazioni, risultati ecc. e di affrontare congiuntamente le problematiche emerse nella costituzione e sviluppo delle CER.

David Tei (Regione Toscana) si dichiara innanzitutto soddisfatto della partecipazione di diverse personalità appartenenti a varie categorie di stakeholder (inclusa l’Università con giovani ricercatori e dottorandi) interessati e coinvolti su quanto si va a delineare nel campo delle CER in Toscana. Evidenzia come il problema dei cambiamenti climatici, con dati sempre più allarmanti, non solo è sempre più attuale ma che obbliga soprattutto i decisori pubblici ad agire molto velocemente per cercare di cambiare il modo di produrre energia. E la Toscana vuole essere presente nel processo di transizione energetica. Nella nostra regione le FER sono in crescita e nel 2024 c’è stato un boom di richieste di autorizzazioni; ma l’obiettivo al 2030 (in base al burden sharing a livello europeo e nazionale) è sfidante perché alla potenza degli impianti FER al 2020 (circa 2,5 GW) sono da aggiungere 4 GW di potenza. È necessario fare attenzione che dietro le diverse iniziative non ci siano operazioni speculative. Per cui è importante favorire la crescita delle FER ma altrettanto essenziale è fare una buona governance.
Le CER sono uno strumento attraverso il quale la Toscana può raggiungere gli obiettivi al 2030, anche con impianti di piccola e media taglia che mettono in condivisione l’energia prodotta.
Altro aspetto positivo delle CER è che rappresentano un modello incentrato sulla comunità, sulla solidarietà e sul contrasto alla povertà energetica. Entro fine anno uscirà il bando FESR della Regione da 20 milioni di euro per finanziare le CER, in particolare quelle che avranno statuti e membri improntati alla solidarietà. L’obiettivo è di partire dal termine comunità e di costruire intorno a questa anche l’idea di produrre energia da condividere.
Altro elemento su cui porre attenzione è la legge 101/2024 di conversione del DL agricoltura la quale pone il divieto assoluto di installare impianti FV a terra in aree agricole ad eccezione degli impianti che fanno parte di una CER: il pericolo da evitare è che si costituiscano CER al solo fine di aggirare la norma.
Entro fine 2024 sarà approvata la legge per definire le aree idonee e non all’installazione di impianti da fonti rinnovabili che, oltre a rispettare gli impegni fissati a livello nazionale, avrà l’obiettivo di governare i suddetti processi.
Infine, l’azione e l’impegno della Regione per favorire la transizione energetica è rafforzata dalle attività previste dai progetti europei che vedono coinvolte ARRR e, direttamente o indirettamente, la Regione anche per condividere le tematiche sopra accennate.

Roberto Bianco (ARRR) (qui è disponibile la sua PRESENTAZIONE) presenta una scheda riassuntiva con gli obiettivi dei due progetti europei: REC4U (Interreg Europe) mira a migliorare e la policy di governance, INVECE (Interreg Marittimo Italia Francia) punta alla prototipazione, modellizzazione e supporto alle CER e alla creazione di un Osservatorio delle CER.
Mostra i risultati della ricognizione delle iniziative di CER (circa 80 tra schede raccolta dati inviate ai Comuni e partecipazione di ARRR ad eventi, incontri ecc.) sul territorio regionale. Evidenzia le criticità nello sviluppo di una CER e 5 prototipi di CER (esempi che sono presentati nel corso del meeting) individuati partendo dal promotore della stessa con l’obiettivo di definire come può essere strutturato un modello di CER di riferimento e come può essere supportata.
Alcuni dati interessanti: la forma giuridica maggiormente utilizzata in 2 casi su 3 è l’associazione non riconosciuta; nel 20% dei casi la CER prima si costituisce o avvia la costituzione (delibera di Consiglio) e poi provvede a redigere un business plan e/o ad allargare la platea dei membri; le aggregazioni di 2 o più Comuni (avviate dopo le regole GSE) rappresentano il 22% dei casi e se si aggiungono i soggetti che operano su più cabine si arriva al 40%; per il finanziamento degli impianti solo il 44% ha individuato la modalità (nella maggior parte dei casi, Comuni, si ricorre al PPP, spesso mettendo a gara sia la realizzazione dell’impianto che lo sviluppo e gestione della CER).
Il progetto INVECE mette a disposizione risorse (sotto forma di servizi ed audit) per dare un supporto ad almeno 2 CER (costituite o costituende) che hanno effettivamente bisogno di una assistenza, ma che dimostreranno di aver avviato un percorso di sviluppo e sostenibilità. Una Manifestazione d’Interesse sarà pubblicata a breve sul sito del progetto. La selezione sarà basata su una griglia di autovalutazione con criteri e punteggi predefiniti e la graduatoria che sarà redatta potrà essere utilizzata da altri enti interessati alla assegnazione di aiuti alle CER.
Per il progetto REC4EU, riporta alcune interessanti buone pratiche emerse dallo scambio con i partner del progetto, in particolare su aiuto a progetti partecipativi e di cittadini sulle FER, incentivo alla formazione sulle tematiche ancora poco conosciute riguardanti le CER, sostegno alle aggregazioni di CER e sviluppo di attività di coordinamento e monitoraggio soprattutto per le aziende “sociali” locali impegnate nella lotta alla povertà energetica. 
Per i dettagli dell’intervento si rimanda alla presentazione.

Susanna Ceccanti (ARRR) (qui è dipsonibile la sua PRESENTAZIONE) mostra obiettivi e partnership dei progetti europei REC4EU e INVECE e, in riferimento a questo secondo progetto, presenta l’Osservatorio Transfrontaliero delle CER che sarà lanciato a dicembre nel corso di un evento regionale su transizione energetica e CER. Coinvolgerà, partendo dalla sottoscrizione di un Memorandum of Understanding, tutti gli stakeholder interessati alla creazione di una rete, scambio di buone pratiche, condivisione di azioni per sostenere e diffondere le CER. L’Osservatorio avrà anche uno sviluppo a livello di regione Toscana con lo scopo, tra gli altri, di monitorare i risultati delle CER e le ricadute sociali nel tempo. Gli stakeholder possono fornire il loro contributo perché questa è la fase di ideazione e implementazione dello stesso e quindi chi vuole può aiutare il partenariato ad avviarlo, firmando il memorandum.

Presentazione di 6 esempi di CER costituite o in fase di costituzione, differenziate in base al promotore e che rappresentano diversi prototipi già presenti sul territorio:

Dalle suddette presentazioni e dalla seguente tavola rotonda sono emerse diversi aspetti interessanti:
-    la collaborazione tra Sienaenergie ed Università di Siena su un gestionale dell’energia condivisa per segnalare al cittadino quando accendere ad esempio la lavatrice in presenza di energia condivisa e disponibile o addirittura farla avviare dalla domotica,
-    la collaborazione di CEBASE con le imprese installatrici per favorire l’ingresso di nuovi membri grazie alle informazioni ed alla sensibilizzazione che possono fornire tali imprese,
-    la disponibilità della Scuola Superiore Sant'Anna e del Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università di Pisa a fornire un eventuale contributo attraverso la partecipazione al progetto INVECE per tutti gli aspetti che possono concernere le questioni giuridiche e sociologiche attinenti alle CER (tra cui, ad es. povertà energetica, coesione sociale, etc.)". 
-    la difficoltà a coinvolgere i Comuni se l’iniziativa parte da cittadini, associazioni, imprese .., più in generale convincere i soggetti a partecipare ad una CER,
-    la necessita di avere un supporto legale, commerciale, tecnico ecc. per lo sviluppo del progetto di una CER e/o di impianti da proporre ai Comuni con PPP,
-    l’esigenza di armonizzare e rendere compatibili le diverse misure di agevolazioni (incentivi in conto energia e contributi a fondo perduto: ad esempio incertezza su cumulabilità tra incentivo GSE e credito fiscale da Transizione 5.0), considerata la difficoltà per la CER, che ha limitata capacità di attirare risorse finanziare, a reperire i finanziamenti per realizzare impianti,
-    il bisogno di aggregare le diverse iniziative per contenere e condividere i costi gestione (inclusi i rapporti con il GSE e l’uso di software specifici) richiesti da consulenti che per una singola CER possono essere elevati e pregiudicare il beneficio derivante dall’incentivo,
-    la complessità ad allacciare gli impianti alla rete nonostante il gestore di rete (e-distribuzione) abbia dato un assenso preventivo,
-    l’influenza che hanno piani, programmi, regolamenti e atti che disciplinano lo sviluppo delle FER a livello locale (indirizzi per l’integrazione degli impianti nei paesaggi, compatibilità con destinazioni d’uso, regolamenti urbanistici, piani strutturali ecc.) nel processo di autorizzazione, ma anche nella individuazione della procedura da seguire e dei relativi tempi.

Una delle principali criticità emerse è il rapporto con il GSE, in particolare a seguito della realizzazione degli impianti e dell’iscrizione sul portale della CER per ottenere l’incentivo. Innanzitutto la difficoltà ad interloquire e trovare la persona che possa rispondere in modo esaustivo alle richieste di chiarimento e nella registrazione CER ed inserimento dati sul portale GSE; ed inoltre:
-    al momento dell’introduzione dello statuto nel portale, il GSE lo rifiuta se non è riportato esattamente quello che c’è scritto nel decreto Cacer, solo così viene approvato,
-    ripetizione burocratica dei documenti da allegare per ogni configurazione,
-    esclusione della partecipazione dei condomini,
-    non è attiva la funzione modifica e aggiungi al portale GSE per inserire nuovi membri della CER e novi impianti (a questo proposito tramite ARRR il GSE ha risposto che i loro informatici stanno lavorando all’implementazione della funzione!!).

In conclusione David Tei, nel ringraziare della partecipazione tutti i presenti e quelli collegati on line e considerare la mattinata molto proficua, suggerisce di strutturare il presente gruppo di lavoro nel rapportarsi alla Regione Toscana sui diversi temi affrontati durante il meeting e ritiene utile organizzare altri momenti di incontro in modo da far emergere criticità e buone pratiche. 
Il prossimo appuntamento potrebbe essere a metà dicembre (data da definire) a Firenze per l’evento di lancio dell’Osservatorio CER.

ELENCO PRESENTAZIONI illustrate durante lo Stakeholder meeting regionale 

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Qui è disponibile L'ARTICOLO IN INGLESE suddiviso in 3 parti:

 

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Ultimo aggiornamento: 17/10/2024 10:20:19
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