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3° Conferenza nazionale sull'economia circolare: "La circular economy può salvare il clima"

29 marzo 2021

3° Conferenza nazionale sull'economia circolare: "La circular economy può salvare il clima"

La possibilità di scongiurare i disastri climatici, rispettando l'impegno al 2050 assunto durante la Conferenza di Parigi delle Nazioni Unite nel 2015, è legata al rilancio dell'economia circolare da cui dipende il 39% delle riduzioni delle emissioni di anidride carbonica. Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, è necessario raddoppiare l'attuale tasso di circolarità delle merci dall'8,6% al 17% su scala globale. Questa è una sfida che l'Italia deve affrontare: per il quinto anno consecutivo, il nostro Paese è il primo tra le cinque maggiori economie dell'UE (Germania, Francia, Italia, Spagna e Polonia, che è diventata la 5° economia, dopo uscita della Gran Bretagna).

Per questi cinque paesi vengono analizzati i risultati ottenuti in termini di produzione, consumo, riciclaggio, gestione dei rifiuti, investimenti e occupazione nel riciclaggio, riparazione e riutilizzo. Sommando i punteggi di ogni settore, abbiamo ottenuto l'indice di performance dell'economia circolare, che ha confermato l'Italia al primo posto nel 2021 con un punteggio di 79 punti, seguita da Francia (68 punti), Germania e Spagna (65 punti), Polonia (54 punti).
Questo è il contenuto del Rapporto Paese Italia 2021 Circular Economy, giunto alla terza edizione e realizzato dal CEN-Circular Economy Network, network promosso dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile e da un gruppo di imprese, in collaborazione con Enea.
Il rapporto di quest'anno si concentra sul contributo dell'economia circolare per la lotta al cambiamento climatico. Secondo il Circular Economy Gap Report 2021 sull'economia circolare, l'attuale tasso di circolarità dovrà raddoppiare dall'8,6% (dati per il 2019) al 17%, affinché si possano ridurre i consumi di materia dalle attuali 100 a 79 gigatonnellate e tagliare le emissioni globali di gas serra del 39% l’anno. Di conseguenza, l'obiettivo “zero emissioni” entro il 2050 fissato dall'Unione europea per conformarsi all'Accordo di Parigi potrà essere molto più vicino.

ITALIA
Secondo il Report, l’Italia ha compiuto alcuni importanti passi avanti. Nel settembre 2020 sono stati approvati i decreti legislativi di recepimento delle direttive in materia di rifiuti contenute nel Pacchetto economia circolare, volte a prevenire la generazione di rifiuti, aumentare il tasso di recupero delle materie prime secondarie e portare tasso di riciclo dei rifiuti urbani ad almeno il 65% entro il 2035, ridurre a meno del 10% entro la stessa data lo smaltimento in discarica.
Entro il marzo 2022 dovrà inoltre essere approvato il Programma nazionale di gestione dei rifiuti. E il nuovo Piano Transizione 4.0, più orientato alla sostenibilità rispetto al precedente Piano Industria 4.0, prevede specifiche agevolazioni per gli investimenti delle imprese finalizzati all’economia circolare.
Siamo convinti che queste siano misure importanti e fondamentali per la lotta al cambiamento climatico, tuttavia la via da percorrere è lunga e deve essere sostenuta da misure sempre più avanzate.

Il rapporto è scaricabile dal sito del Circular Economy Network a questo link.

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