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Legambiente presenta le dieci opere faro per il PNRR

14 aprile 2021

Legambiente presenta le dieci opere faro per il PNRR

Durante l'evento La nostra Italia. Più verde, innovativa e inclusiva, moderato dal giornalista Enrico Fontana e aperto dall’introduzione del presidente di Legambiente Stefano Ciafani, l’associazione ha presentato le proprie proposte per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il focus principale del documento presentato è basato, da un lato sui principi che dovranno guidare la transizione ecologica, dall'altro, però, Legambiente avanza proposte pragmatiche e operative riguardanti le aree italiane con maggiore criticità dal punto di vista ecologico e ambientale.

Nel dettaglio, le 10 opere faro.

1. Il distretto industriale green di Taranto e Brindisi

Per l’area che comprende il territorio di Taranto e Brindisi si deve puntare a un distretto dell'innovazione industriale green: un progetto ambizioso al 2030 se si vuole garantire un futuro pulito alla siderurgia, alla produzione energetica e all’occupazione, accelerando le bonifiche dei territori inquinati e la riqualificazione dei tessuti urbani, rafforzando la vocazione energetica attraverso lo sviluppo di impianti di produzione di energia sfruttando le risorse rinnovabili. Interventi che devono essere accompagnati da un piano di formazione delle nuove e necessarie competenze lavorative.

2. La mobilità a emissioni zero in Pianura Padana e nei capoluoghi di provincia

In questa area è auspicata una diversa indirizzazione delle risorse che serviranno ad investire sul trasporto pubblico e privato a zero emissioni entro il 2030, attraverso una transizione verso l'elettrico, ingresso limitato alle auto nei centri, 100 mila punti di ricarica elettrica, inoltre attraverso l’istituzione di vaste “zone a basse emissioni”.

3. La bonifica di Terra dei fuochi, Valle del Sacco, Val d'Agri, Gela e delle falde inquinate da PFAS

La transizione ecologica passa dalle bonifiche di quei territori inquinati da decenni, martoriati da decenni di attività delle ecomafie, dove servono soluzioni serie e concrete per contrastare questi fenomeni che provocano danni all'ambiente e alla salute dei cittadini.

4. I parchi eolici off-shore nel canale di Sicilia, in Sardegna e in Adriatico

Ad oggi l'obiettivo italiano per la produzione elettrica da eolico off shore è di 900 MW al 2030. Obiettivo che deve essere innalzato alla luce del nuovo obiettivo climatico europeo e del potenziale delle nuove tecnologie galleggianti. I parchi eolici off shore dovranno moltiplicarsi e integrarsi con sistemi di accumulo e impianti per la produzione di idrogeno rinnovabile. Le operazioni di assemblaggio, manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti eolici a mare permetteranno anche di riconvertire le attività produttive e i posti di lavoro nei porti italiani.

5. La riduzione del rischio idrogeologico in Campania, Calabria e Sicilia

Implementare un'efficace politica di mitigazione del rischio idrogeologico attraverso progetti e azioni integrati che siano compatibili con la pianificazione di bacino, rafforzando le Autorità di distretto e l'assistenza tecnica ai Comuni.

6. Gli impianti dell’economia circolare nel centro sud

A partire dalle città metropolitane del centro-sud, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Bari, Catania, Palermo, Messina e Cagliari, ogni provincia del Paese deve diventare autosufficiente negli impianti di riciclo che, oltre ad evitare costi, danni ambientali e rischi di infiltrazione criminale, permetterebbero la fertilizzazione del suolo e la decarbonizzazione dei trasporti.

7. La connessione ecologica, digitale e cicloturistica dell’Appennino

Rafforzare l'attrattività turistica e la connessione fra le comunità degli Appennini completando il sistema delle ciclovie, dei cammini e la rete di servizi dedicati, superando anche il digital divide, per garantire la crescita di green communities e di comunità energetiche per ridurre l'impatto climatico sull'intera dorsale.

8. La ricostruzione innovativa delle aree terremotate del centro Italia

Entro il 2030 le aree del centro Italia colpite dagli eventi sismici del 2016-2017 possono e devono essere ricostruite garantendo sicurezza sismica e idrogeologica. Tutto il paese ne sarà avvantaggiato se nella ricostruzione si valorizzeranno le straordinarie risorse che quelle aree custodiscono, rigenerando il tessuto economico e sociale e per richiamare vecchi e nuovi abitanti.

9. Le infrastrutture ferroviarie per Calabria e Sicilia

Calabria e Sicilia necessitano prioritariamente di una rete di trasporto regionale per superare l'isolamento e i disservizi che gli abitanti vivono nelle rispettive regioni oltre che aumentare e diversificare i flussi turistici.

10. Lo sviluppo del biologico e dell’agroecologia sulle Alpi, negli Appennini e nelle aree rurali attraverso la creazione di biodistretti

Approvare la legge sull'agricoltura biologica, giunta nell'ultima fase dell’iter parlamentare, e investire su un progetto di sviluppo capillare del biologico avrebbe ulteriori ricadute positive nel segno del green deal.

Per altre informazioni, il testo del documento: https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2021/03/10-OPERE-FARO.pdf

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