Indietro

COMMISSIONE EUROPEA:IL NUOVO PIANO D'AZIONE PER L'ECONOMIA CIRCOLARE

17 marzo 2020

COMMISSIONE EUROPEA:IL NUOVO PIANO D'AZIONE PER L'ECONOMIA CIRCOLARE

Cambiare il modo in cui produciamo e consumiamo: il nuovo piano d'azione per l'economia circolare indica la strada da seguire per progredire verso un'economia climaticamente neutra e competitiva, in cui i consumatori siano responsabilizzati.
 
La Commissione europea ha adottato in data 11 Marzo 2020 un nuovo piano d'azione per l'economia circolare, uno dei principali elementi del Green Deal europeo, il nuovo programma per la crescita sostenibile in Europa. 
Il nuovo piano mira a rendere la nostra economia più adatta a un futuro verde, a rafforzarne la competitività proteggendo nel contempo l’ambiente e a sancire nuovi diritti per i consumatori. Prendendo le mosse dai lavori svolti a partire dal 2015 si concentra su una progettazione e una produzione funzionali all’economia circolare, con l’obiettivo di garantire che le risorse utilizzate siano mantenute il più a lungo possibile nell’economia dell’UE. Il piano e le sue iniziative saranno sviluppati in stretta collaborazione con le imprese e tutti i portatori di interessi.
 
Frans Timmermans, Vicepresidente esecutivo responsabile per il Green Deal europeo, ha affermato: “Se vogliamo raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, preservare il nostro ambiente naturale e rafforzare la competitività della nostra economia, la nostra economia deve diventare pienamente circolare. Il nostro modello economico di oggi è ancora, per lo più, lineare: solo il 12 % delle materie secondarie e delle risorse vengono reintrodotti nell’economia. Molti prodotti si rompono troppo facilmente, non possono essere riutilizzati, riparati o riciclati, o sono monouso. Esiste un enorme potenziale da sfruttare sia per le imprese che per i consumatori e con il piano odierno abbiamo avviato una serie di interventi volti a trasformare il modo in cui i prodotti sono fabbricati e consentire ai consumatori di effettuare scelte sostenibili a proprio vantaggio e a beneficio dell’ambiente.”
 
Virginijus Sinkevičius, Commissario responsabile per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, ha dichiarato: “Esiste un solo pianeta Terra, eppure da qui al 2050 consumeremo risorse pari a tre pianeti. Il nuovo piano renderà la circolarità la norma nella nostra vita e accelererà la transizione verde della nostra economia. Quello che proponiamo è un’azione incisiva per cambiare la base della catena di sostenibilità: la progettazione dei prodotti. Interventi orientati al futuro creeranno opportunità commerciali e di lavoro, sanciranno nuovi diritti per i consumatori europei, sfrutteranno l’innovazione e la digitalizzazione e, al pari della natura, garantiranno che nulla vada sprecato.”
 
La transizione verso un’economia circolare è già in corso, con imprese all’avanguardia, consumatori e autorità pubbliche in Europa che aderiscono a questo modello sostenibile. La Commissione farà in modo che la transizione verso l’economia circolare offra opportunità a tutti, senza lasciare indietro nessuno. Il piano d’azione per l’economia circolare, presentato oggi nel quadro della strategia industriale dell’UE, proporrà misure per:
 
  1. far sì che i prodotti sostenibili diventino la norma nell’Unione: la Commissione proporrà un atto legislativo sulla strategia per i prodotti sostenibili volta a garantire che i prodotti immessi sul mercato dell’UE siano progettati per durare più a lungo, siano più facili da riutilizzare, riparare e riciclare, e contengano il più possibile materiali riciclati anziché materie prime primarie. Le misure limiteranno inoltre i prodotti monouso, si occuperanno dell’obsolescenza prematura e vieteranno la distruzione di beni durevoli invenduti;
  2. responsabilizzare i consumatori: i consumatori avranno accesso a informazioni attendibili su questioni come la riparabilità e la durabilità dei prodotti così che possano compiere scelte più sostenibili e beneficeranno di un vero e proprio “diritto alla riparazione”;
  3. incentrare l’attenzione sui settori che utilizzano più risorse e che hanno un elevato potenziale di circolarità: la Commissione avvierà azioni concrete in diversi ambiti quali:
elettronica e TIC: un'”Iniziativa per un’elettronica circolare” per prolungare il ciclo di vita dei prodotti e migliorare la raccolta e il trattamento dei rifiuti;
batterie e veicoli: un nuovo quadro normativo per le batterie al fine di migliorare la sostenibilità e aumentare il potenziale di circolarità delle batterie;
imballaggi: nuove disposizioni vincolanti che definiscono cosa è consentito sul mercato dell’UE. Sono incluse prescrizioni per la riduzione degli imballaggi eccessivi;
plastica: nuove disposizioni vincolanti relative al contenuto riciclato e attenzione particolare alla questione delle microplastiche e alle plastiche a base biologica e biodegradabili;
tessili: una nuova strategia dell’UE per i tessili per rafforzare la competitività e l’innovazione nel settore e promuovere il mercato dell’UE per il riutilizzo dei tessili;
costruzione e edilizia: una strategia generale per un ambiente edificato sostenibile che promuova i principi della circolarità per gli edifici;
alimenti: una nuova iniziativa legislativa sul riutilizzo al fine di sostituire, nei servizi di ristorazione, gli imballaggi, gli oggetti per il servizio da tavola e le posate monouso con prodotti riutilizzabili;
 
 4. ridurre i rifiuti: l’accento sarà posto sulla necessità di evitare anzitutto i rifiuti e di trasformarli in risorse     secondarie di elevata qualità che beneficiano di un mercato delle materie prime secondarie efficiente.
 La Commissione esaminerà la possibilità di introdurre un modello armonizzato a livello di UE per la raccolta   differenziata dei rifiuti e l’etichettatura. Il piano d’azione prevede inoltre una serie di interventi volti a ridurre   al minimo le esportazioni di rifiuti dell’UE e a far fronte alle spedizioni illegali.
 
Contesto
Il Green Deal europeo, presentato l'11 dicembre 2019 dalla Commissione von der Leyen, fissa una tabella di marcia ambiziosa per il conseguimento di un'economia circolare a impatto climatico zero, in cui la crescita economica è dissociata dall'uso delle risorse. Un'economia circolare, riducendo la pressione sulle risorse naturali, è un prerequisito per conseguire l'obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 e fermare la perdita di biodiversità. L'estrazione e la trasformazione delle risorse sono infatti responsabili di metà delle emissioni totali di gas a effetto serra, di oltre il 90 % della perdita di biodiversità e dello stress idrico.
L'economia circolare produrrà benefici netti in termini di crescita del PIL e di creazione di posti di lavoro, in quanto l'applicazione di ambiziose misure di economia circolare in Europa può aumentare il PIL dell'UE di un ulteriore 0,5 % di qui al 2030, creando circa 700 000 nuovi posti di lavoro.
 
Condividi