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RAPPORTO ECOMAFIA 2020: AUMENTANO I REATI E I CLAN COLLEGATI

15 dicembre 2020

RAPPORTO ECOMAFIA 2020: AUMENTANO I REATI E I CLAN COLLEGATI

Un giro d’affari di 19,9 miliardi. Le Regioni del sud sono le più colpite.

È uscito qualche giorno fa il Rapporto Ecomafia 2020. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia, con i dati raccolti nel 2019. Il rapporto ci racconta una situazione, purtroppo, in peggioramento. 

Nel 2019 aumentano i reati: sono ben 34.648 quelli accertati, alla media di 4 ogni ora, con un incremento del +23.1% rispetto al 2018.  
In particolare preoccupa un allarmante incremento, +74,6%, degli illeciti nel ciclo del cemento, che superano quelli contestati nel ciclo di rifiuti. Le altre due categorie di reato che hanno avuto un balzo in avanti nel 2019 sono quelle dei reati contro la fauna, +10,9% , e quelli connessi agli incendi boschivi, +92,5%. 
Per quanto riguarda la situazione delle Regioni, la Campania è in testa alle classifiche, seguita da Puglia, Sicilia e Calabria. E, come ogni anno, in queste quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa si concentra quasi la metà di tutti gli illeciti penali accertati grazie alle indagini, esattamente il 44,4%. 
Parlando di business, si stima un ammontare di circa 19,9 mld di euro per il solo 2019, e che dal 1995 a oggi ha toccato quota 419,2 mld, spartito tra 371 clan mafiosi, attivi in tutte le filiere: dal ciclo del cemento a quello dei rifiuti, dai traffici di animali fino allo sfruttamento delle energie rinnovabili e alla distorsione dell’economia circolare.
Ma quali sono gli strumenti per contrastare questi reati? Oltre alle denunce dei cittadini, alle attività svolte da forze dell’ordine, Capitanerie di porto e magistratura, si conferma la validità di provvedimenti legislativi, come la Legge sugli Ecoreati del 2015, grazie alla quale sono stati avviati 3.753 procedimenti penali, e quella contro il caporalato del 2016, che ha portato a 618 tra denunce penali, amministrative e le diffide, con un aumento del +313,7% rispetto al 2018. 
In questo allarmante quadro però il settore maggiormente coinvolto nei fenomeni più gravi di criminalità è quello del ciclo dei rifiuti: sono ben 198 gli arresti e 3.552 i sequestri. Le regioni maggiormente colpite sono Campania, Puglia e Lazio. Quasi 2,4 milioni di tonnellate di rifiuti sono finiti sotto sequestro, per fissare questi dati in una fotografia, immaginate una colonna di 95.000 tir lunga 1.293 chilometri, che circa la distanza tra Palermo e Bologna.

LA TOSCANA
La nostra Regione si trova, purtroppo, al sesto posto della classifica nazionale per reati ambientali, dopo Campania, Puglia, Sicilia, Calabria e Lazio. Il totale degli ecoreati ammonta a 2.197, pari al 6,3% sul totale nazionale, per i quali sono state denunciate 1.920 persone e sono avvenuti 451 sequestri. 

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