Indietro

Firenze Città Circolare

29 ottobre 2020

Firenze Città Circolare

Firenze Città Circolare è il nuovo Piano dei Rifiuti della Città di Firenze, coordinato e progettato dal Comune di Firenze insieme al gestore del servizio Alia Servizi Ambientali S.p.A..
Il cuore del piano è il cambiamento del sistema di raccolta differenziata, per migliorarne la qualità e la quantità.
Le nostre città sono grandi generatrici di rifiuti urbani ma bisogna iniziare a pensarle come vere miniere urbane”, ovvero luoghi in cui sono presenti risorse importanti per l’economia ma sotto forma di rifiuti.
L’attuale modello di sviluppo ci rende “produttori seriali” di rifiuti, nella sola città di Firenze, i suoi 380.000 abitanti producono circa 246.000 tonnellate di rifiuti, ogni anno, a cui contribuiscono turisti e pendolari.
Il problema esiste e va affrontato sia con politiche di prevenzione ma anche con una maggiore e migliore raccolta differenziata.

Alia Servizi Ambientali SpA lancia il progetto Firenze Città Circolare, per rendere il capoluogo toscano una “miniera urbana": la città da grande produttrice di rifiuti a serbatoio di importanti risorse da impiegare in molteplici processi produttivi.
Il concetto di urban mining (miniera urbana), di cui si parla da qualche anno, riguarda tutte le attività ed i processi relativi al recupero di materia e energia da prodotti e rifiuti. In ottica di economia circolare, l’urban mining e il riciclaggio sono complementari e tese a garantire l’approvvigionamento in sostituzione delle materie vergini.
Per fare questo, abbiamo bisogno di trasformare le nostre città, ripensandole nell'ottica dell'economia circolare, quindi dobbiamo dfferenziare sempre di più e farlo in modo da garantire anche una buona qualità di quanto raccolto, che significa rifiuti omogenei e privi di impurità in grado di essere avviati ad un effettivo ed efficace recupero, riciclo e compostaggio.
Rifiuti come la carta, la plastica, il vetro, i RAEE, i metalli, gli scarti alimentari e tanto altro possono essere utili in diversi comparti industriali, che possono avvalersi di queste materie seconde al posto di quelle vergini. Questo comporta la costruzione di un solido rapporto con i settori industriali presenti sul territorio, in modo da costruire delle filiere corte, toscane, volte al riciclo.

Alia, negli ultimi anni, ha lavorato per stringere partnership con la filiera del:

  • vetro
  • biometano da rifiuti organici
  • granulo di plastica
  • carta
  • recupero ingombranti
  • biocarburanti da scarti della raccolta differenziata (RD) e combustibile solido secondario (CSS).

Tutto questo va chiaramente nella direzione della transizione verde, che è tra gli obiettivi dell’Unione Europea, come chiaramente indicato nel New Green Deal, ma anche del nostro Paese, tanto da farne, di recente, uno dei pilastri del rilancio economico post Covid19, nel Piano governativo di ripresa e resilienza (PNRR).
Firenze non vuole perdere quest’opportunità e si candida ad essere una protagonista dello sviluppo industriale legato alla valorizzazione dei rifiuti, accelerando il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata contenuti nelle direttive UE sull’economia circolare.
Si tratta, in concreto, di adottare un diverso modello di raccolta dei rifiuti urbani, che abbandona l’accesso libero da parte degli utenti ai contenitori stradali.
Nelle aree collinari e a bassa densità abitativa, verrà introdotto il sistema di raccolta porta a porta, mentre nelle zone centrali della città, verranno collocati nuovi cassonetti, suddivisi per tipologia di rifiuto con la possibilità di apertura e conferimento esclusivamente per chi è iscritto a ruolo per la TARI o, per i soli utenti occasionali, tramite apposita App o un A-Pass temporaneo.
Il nuovo sistema porterà dei benefici, consistenti in:

  • aumento delle raccolte differenziate e raggiungimento anticipato degli obiettivi previsti dall’UE, in particolare, smaltimento in discarica ridotto a meno del 10% raggiunto al 2025 anziché al 2035, incremento della quantità (70%) e qualità della raccolta differenziata e raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio previsti dalle direttive UE
  • diminuzione dei costi di smaltimento dell’indifferenziato
  • miglioramento delle qualità delle raccolte differenziata con aumento dei ricavi dalle singole frazioni
  • ottimizzazione dei servizi di raccolta con minori oneri di gestione
  • riduzione CO2 prodotta dagli spostamenti dei mezzi per la raccolta differenziata.

Il sistema di riconoscimento dell'utenza fornisce inoltre la possibilità di introdurre sistemi premianti per i cittadini virtuosi e va nella direzione di responsabilizzare i cittadini e premiare chi mostra di essere attento all’ambiente e ai necessari cambiamenti richiesti dalla “rivoluzione verde”.
Alia ha, infine, previsto, anche dei servizi a supporto della qualità delle raccolte differenziate, prevedendo le ecotappe, gli ecofurgoni e i punti di raccolta di oli alimentari.
Per sapere “quanto e come” la zona di proprio interesse sarà coinvolta in questo processo di cambiamento, che terminerà nel 2023, è possibile consultare il sito www.firenzecittacircolare.it, inserendo il proprio indirizzo di casa e/o lavoro, si può già conoscere quando è previsto il cambiamento e quale servizio arriverà nella zona di proprio interesse.
Con questo progetto, si può affermare che Firenze entra a fare parte del gruppo di città che, in Europa, stanno sperimentando la “miniera urbana”, come Amsterdam, che ha vinto il premio World Smart Cities nel novembre 2017, e Bruxelles; in entrambe sono attive strategie circolari, che rispondono agli obiettivi di sviluppo sostenibile 2030 previsti dalle Nazioni Unite e che stiamo cercando di attuare anche nel nostro Paese.

Ulteriori informazioni su Firenze Città Circolare e anche sul sito Web del Comune di Firenze - Direzione Ambiente

Fonte: ARPAT

Condividi